Polistena città d’arte

Cosi recitano le scritte che appaiono sui cartelli stradali agli occhi di chi arriva a Polistena.

Città d’arte e culla di numerosi cittadini illustri che hanno visto la luce a Polistena. Fucina di valenti personaggi di rilievo e artisti come pittori, scultori, ebanisti intagliatori, scrittori, giornalisti, personalità religiose e intellettuali. Vi proponiamo con questo nostro articolo di conoscere e apprezzare la cultura in generale con la speranza di valorizzare ciò che fino ad oggi per amor di patria dovrebbe essere difeso, curato e diffuso, ma che purtroppo da tempo giace come dimenticato. Sono numerosi i personaggi che da molto tempo hanno dato, e ancora tutt’oggi danno lustro al nostro paese, per questo nostro primo appuntamento abbiamo pensato di presentarvi brevi cenni sulla vita e alcune tra le maggiori opere di: Francesco Jerace (Polistena, 26 luglio 1853 – Napoli, 18 gennaio 1937) Francesco Jerace di Fortunato, (disegnatore e costruttore di opere murarie) nacque a Polistena, Fratello di Gaetano (pittore) e Vincenzo (pittore e scultore) a sedici anni lasciò da seminarista Polistena, per trasferirsi a Napoli dove poco dopo cominciò a frequentare l’accademia delle belle arti di Napoli e iniziò la sua carriera di pittore (occasionale) e scultore.

Casa natale dei Fratelli Jerace Polistena

Il suo primo lavoro è un bassorilievo in gesso raffigurante una testa con barba, tutt’ora conservato presso il municipio di Polistena giacché, nonostante le innumerevoli testimonianze artistiche, per Polistena sembra essere un lontano miraggio un’opportuna sede per l’istituzione di un museo dove poter ammirare e studiare le opere dei nostri illustri artisti concittadini.

La Bellona (monumento ai caduti della prima guerra mondiale 1935)

“Polistena città d’arte” pare quindi condannata a rimanere nella memoria degli studiosi, e scarno vanto delle laconiche scritte sui cartelli stradali, a tele proposito vogliamo dare risalto ad una sua frase che scrisse nel 1909 «Patisco d’amor patrio, soffro di sentimentalità per il glorioso nostro passato, mi cruccio dell’abbandono in cui siamo caduti e tenuti… e specialmente cerco di far apparire nobile, grande e bella la nostra Calabria, anche quando è giustamente accusata.» Da queste parole da lui trascritte si evince attaccamento alla propria terra, alle proprie origini al proprio paese al quale nel 1935 regalò una scultura bronzea dedicata ai caduti della prima guerra mondiale, raffigurante una vittoria alata con braccio sinistro alzato e palma in mano intesa come allegoria della vittoria, che fu posta al centro della piazza del popolo inaugurata il 26 maggio 1935 in occasione della venuta del re Umberto di Savoia, tra le sculture realizzate dal Maestro Jerace, spicca agli occhi dei visitatori e dei passanti il gruppo scultoreo “L’azione” , collocato all’ingresso della scalinata del complesso architettonico monumentale “Vittoriano” o meglio conosciuto come : “Altare della Patria” a Roma.

Gruppo scultoreo “L’azione Vittoriano di Roma (altare della Patria)”

Il gruppo bronzeo composto da quattro figure che rappresentano tre soldati in azione, armati di fucili e rivoltelle, guidati da una figura femminile alata, armata di spada, ovvero la raffigurazione simbolica della Vittoria. Questi brevi cenni non sono stati scritti con la presunzione di trattare le innumerevoli opere sparse in nel mondo del nostro illustre concittadino Jerace, ma vuole essere un’azione di sensibilizzazione all’arte locale auspicando che tutti coloro che con la loro opera hanno dato lustro a Polistena possano ottenere il legittimo riconoscimento che ancora oggi viene negato da certe demagogie senza ritegno dalla faccia (meno artistica) di Bronzo.

Factorymedia: Sergio Albanese