Imposta sul Calciobalilla, è come il Videopoker per il nostro governo. Forse un parziale dietrofront
L’Agenzia delle Dogane lo equipara ai videopoker: tutti i giochi presenti nei locali pubblici devono oggi essere provvisti di uno speciale «nulla osta»
PING PONG, FLIPPER TASSATI COME I VIDEOPOKER
Il calciobalilla rischiava di sparire dalla circolazione e diventare un gioco da fare in gruppo quasi clandestinamente.
Nella stagione del Pnrr lo Stato ci va giù duro contro l’evasione fiscale e le ludopatie.
Eh si ! Basta a biliardini, flipper, ping pong, frecette, biliardi negli oratori, nelle colonie estive, campi scout, bar e spiagge.
La colpa è di un decreto, il n. 65 del 18 maggio 2021.
Il provvedimento del legislatore prevede che i locali che possiedono questi ‘infernali’ strumenti debbano pagare l’ISI, l’imposta sugli intrattenimenti, quella che si deve versare per i giochi a pagamento con vincita come le slot-machine. Si tratta dell’8% dell’imponibile medio forfettario oltre al limite Iva.
Nessuno sembrava essersi posto il problema della congruità di tale valutazione.
Il direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli si è affrettato il primo giugno dell’anno scorso a emanare una “determina” (termine tecnico) dando 12 mesi di tempo per dotarsi del “nulla osta di messa in esercizio” per chi ha o vuole offrire ai suoi utenti questi giochi di società, anche a titolo gratuito.
L’ALLARME LANCIATO DAI BALNEARI
Sono stati i gestori degli stabilimenti balneari a lanciare l’allarme. Chi ha questi “dispositivi” non autorizzati rischia una sanzione di 4 mila euro.
L’agenzia delle dogane si difende dicendo che questa imposta esiste già da 20 anni ed è sufficiente fare richiesta con autocertificazione.
Sarà anche così, ma il presidente del Sia (Sindacato Italiano Balneari) che riunisce 10 mila balneari conferma che stanno già arrivando le multe.
A molti la norma deve essere sfuggita, e si trovavano in questo momento a rischio sanzione.
Pensate al classico oratorio, ai centri estivi dove giocano i ragazzi, o qualsiasi altra organizzazione no profit. La stragrande maggioranza si trovano fuorilegge per quel tavolo da ping pong o per biliardino.
In una nota l’Agenzia chiarisce che la norma risalente al 2012, che sollecita l’intervento ministeriale, sarebbe rivolta a garantire la sicurezza di esercizio. Tra i diversi documenti che il produttore deve presentare per la commercializzazione del prodotto sono presenti anche quelli che garantiscono gli standard di sicurezza dei giocatori previsti dalle normative europee. Queste regole valgono naturalmente solo nei luoghi aperti al pubblico e non per la vendita di biliardini a privati.
MAXI EMENDAMENTO RIMANDA LA QUESTIONE ALL’AGENZIA DELLE DOGANE
Insomma si trattava di nulla osta, non di una vera e propria autorizzazione. Ma ora con il maxi emendamento approvato al Senato potrebbero essere esentati. Dipenderà dalla Agenzia delle Dogane e Monopoli.
Sta di fatto che che il calciobalilla nulla ha a che fare con il gioco d’azzardo e colpisce, invece, indiscriminatamente gestori e proprietari di esercizi pubblici, caricandoli di ulteriori incombenze burocratiche e tasse.
Il calcio balilla rappresenta uno dei giochi della storia e della tradizione di tutti noi italiani da salvaguardare e promuovere anziché da ostacolare.
Il Ministero di turno dovrebbe invece che tassare, incentivare e promuovere la socializzazione, e la ricreazione almeno tanto quanto fa per promuovere il Metaverso del fondatore di Facebook Mark Zuckerberg.
Fonte: byoblu web