Italia, il piano del ministero in caso di guerra nucleare

Italia, il piano del ministero in caso di guerra nucleare

La situazione in Ucraina si fa sempre più complessa, con le truppe russe che avanzano lentamente e quelle di Kiev che cercano di resistere. In questo scenario dove in molti parlano di un conflitto che potrebbe durare anche a lungo, nessuno purtroppo può escludere in questo momento che l’operazione speciale voluta da Mosca si possa trasformare in una guerra nucleare.

Sia gli Stati Uniti sia la Russia infatti hanno parlato più volte di una possibile guerra nucleare: l’argomento è stato utilizzato Oltreoceano per alimentare la tensione internazionale e dalle parti di Mosca per spaventare l’Occidente.

Fatto sta che in Ucraina il rischio nucleare è legato anche alla presenza di quattro centrali operative tra cui quella di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, spesso sorvolata dai missili russi con Mosca che per un periodo ha controllato il sito prima di ripiegare verso Est.

Il documento diffuso di 12 pagine contiene tutta una serie di raccomandazioni su cosa fare in caso di un incidente nucleare.

Guerra nucleare: le indicazioni del ministero in caso di un incidente

In caso di un attacco nucleare, tre sono le cose da dover fare per evitare di essere esposti alle radiazioni:

  • rimanere all’interno dell’edificio indenne fino a quando le autorità competenti non diano indicazioni diverse;
  • lasciare l’edificio colpito in maniera ordinata e cercare riparo in una struttura vicina non danneggiata;
  • ridurre l’esposizione togliendo i vestiti potenzialmente contaminati, mettendoli subito a lavare in lavatrice o abbandonandoli all’esterno della propria abitazione e lavare tutte le parti del corpo esposte.

Quattro sono invece i suggerimenti per quanto riguarda la protezione dalle radiazioni:

  • cercare riparo al centro di una stanza priva di finestre;
  • se possibile, riscaldare la stanza o gli ambienti in quanto l’aria calda determina pressioni positive e ostacola la penetrazione dei contaminati;
  • usare le risorse disponibili per proteggere i polmoni (mediante un fazzoletto) e difendere il corpo dalle radiazioni muovendosi dietro un muro, anche l’utilizzo di una mascherina chirurgica può contribuire ad abbattere le sostanze contaminanti presenti nell’aria;
  • chiudere gli accessi d’aria, ivi comprese le fessure degli infissi, anche con metodi speditivi (carta, nastro adesivo ecc.).

Il documento infine stabilisce che in «relazione alle generali disposizioni del Piano nazionale di difesa, ciascuna amministrazione, sulla base delle proprie competenze istituzionali, dovrà rendere operativi i provvedimenti adottati da parte degli organi di governo. Al fine di coordinare gli interventi, sarà necessario attivare sale operative idonee a costituire cellule di comando e di collegamento con gli organismi istituzionali preposti alle esigenze della crisi». 

Fonte: web

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