L’era delle pandemie, presentato il Vaiolo delle Scimmie

L’era delle pandemie, presentato il Vaiolo delle Scimmie

il Neo Profeta di tutte le Sciagure, l’ex re dell’informatica a bordo di ‘Microsoft’, Bill Gates, aveva già previsto tutto, ed organizzato qualche mese fa, a novembre 2021, un super meeting nel Regno Unito, in collaborazione con uno dei più importanti think tank a livello internazionale, ‘Policy Exchange’.E proprio nel corso dell’evento maximo, che si svolse il 4 novembre, Gates si dichiarò a favore della creazione, in tempi brevissimi, di una task force internazionale sulla pandemia, da finanziare subito, cash, con 1 miliardo di dollari all’anno.

E sapete quale era il vero obiettivo, secondo il Verbo del nuovo profeta di tutti i Vaccini, in sella alla ‘Bill & Melinda Gates Foundation’?

I governi, tutti i governi devono rimboccarsi le maniche e affrettarsi ad investire in ‘Ricerca e Sviluppo’ per prepararsi a fronteggiare le pandemie del futuro, più che prossimo: in pole position, quella del VAIOLO (avete letto bene), l’arma del nuovo terrorismo internazionale.

Ad ottobre 2019 una simulazione tenutasi a New York City, spiccavano gli onnipresenti World Economic Forum e la Bill & Melinda Gates Foundation. L’oggetto era una pandemia virale con “nuovo coronavirus”. Nel giro di pochi mesi l’incubo è diventato realtà, con una tempistica così perfetta che gli organizzatori si sono affrettati a sostenere in una nota che “gli input usati nella simulazione non sono simili a nCoV-2019”.

Il futuro pieno di possibili pandemie, è una realtà che ci prospettano a fasi alterne capi di stato e sedicenti filantropi, i quali spingono per trovare nuovi fondi per sviluppare vaccini con cui imbottire la popolazione, mentre la sanità pubblica soffre di carenze sempre più gravi. Mentre facciamo i conti con il fantasma della quarta dose di vaccino anti covid e con la preoccupazione per i casi di epatite nei bambini, arriva un’altra possibile candidata a novella pandemia: il vaiolo delle scimmie.

Il vaiolo delle scimmie è una rara malattia virale che si trova per lo più nei paesi tropicali dell’Africa centrale e occidentale. Negli USA il virus era apparso per la prima volta nel 2003, identificato in persone residenti negli Stati Uniti che si erano ammalate dopo essere state a contatto con cani delle praterie malati.

I sintomi sono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi gonfi, malessere generale, e spossatezza, e nel giro di alcuni giorni dall’insorgenza della febbre, il paziente sviluppa eruzione cutanea pustolosa sul viso o su altre parti del corpo. Come riporta l’ISS, In Africa il vaiolo delle scimmie è fatale in circa il 10% delle persone che contraggono la malattia, mentre la mortalità per il vaiolo umano era di circa il 30% dei casi.

Casi in crescita

In Europa il numero dei nuovi casi è in aumento costante: ne sono stati segnalati 7 in UK, di cui 3 di ritorno da un viaggio in Africa e 4 apparentemente contagiati a Londra senza collegamenti con Paesi dove il virus è endemico. Il Portogallo conferma 5 casi, di cui 20 sospetti, tutti nella regione di Lisbona e della Valle del Tago. In Spagna sono stati rilevati 8 casi sospetti. Anche in Italia sarebbe stato identificato il primo caso, in un uomo tornato dalle Canarie. Secondo quanto si apprende tutti i contagiati finora sono di sesso maschile. L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ha chiesto agli uomini gay e bisessuali di segnalare possibili sintomi, perché i quattro casi più recenti sono stati identificati all’interno di quei gruppi. Il virus, stando a quanto affermato dagli studiosi, potrebbe trasmettersi per via orale durante il contatto diretto o tramite contatto con i liquidi organici di una persona infetta.

Un vaccino contro il vaiolo delle scimmie esiste già, l’FDA lo ha approvato nel 2019. Come si legge sul sito dell’agenzia statunitense, il vaccino contiene una forma modificata del virus Vaccinia chiamato “Modified Vaccinia Ankara” che, si legge sul sito, “non causa malattie negli esseri umani e non è replicante, il che significa che non può riprodursi nelle cellule umane”.

Fonte: web

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