Auguri a Robert Fripp, l’innovatore testardo dei King Crimson

Auguri a Robert Fripp,  l’innovatore testardo dei King Crimson

Robert Fripp nasce il 16 Maggio 1946 a Wimborne Minster Inghilterra. Polistrumentista e compositore britannico è conosciuto soprattutto come chitarrista e fondatore dei King Crimson, componendo la stragrande maggioranza del materiale del gruppo.

“Robert non corrisponde all’idea di chitarrista rock che hanno i giornalisti: è molto tranquillo, riservato. Segue il suo cammino con intelligenza e determinazione. Non gli interessa il circo del rock’n’roll”.

Strano personaggio Robert Fripp. Strano e unico personaggio in un mondo del rock che, almeno all’epoca della sua formazione musicale, derivava da un humus culturale e di costume legato indissolubilmente a un certo ribellismo da teddy boys, poi sesso e groupies, droga a volontà, macchine veloci, Harley Davidson e viaggi infernali, Jack Kerouac e le porte della percezione, trasgressione e omologazione. La nascita della gioventù come entità autonoma nel pensiero, nel costume, nel vestire, nei rituali, nelle (ir-)responsabilità ha avuto una colonna sonora bellissima, travolgente e commovente. Ma le colonne sonore, si sa, a volte slegate dalle immagini perdono forza e vigore, le decontestualizzi e ti ritrovi con un pugno di mosche in mano. E poi tutti invecchiano e dopo un po’ l’ entusiasmo non basta più. Robert Fripp è uno di quei personaggi che hanno salvato il rock da sé stesso, ma per farlo hanno dovuto accompagnarlo verso la senescenza e, lentamente, impercettibilmente, ucciderlo. Perché Robert Fripp, sia ben chiaro, è pienamente un musicista rock, ne possiede l’approccio, la ritmica, l’impatto, la commercialità. Ma ne rifiuta la prospettiva. “La deliberata dichiarazione da parte mia, nel 1969, che era possibile al rock di richiamarsi alla testa oltre che ai piedi causò una sorta d’esplosione passionale e fu considerata eretica”. Ma cosa vuole questo borioso provinciale borghese? Perché complicare una cosa in fondo così semplice come il rock? La risposta è forse lapalissiana: perché Fripp (ma, intendiamoci, non è certo l’ unico) è un musicista che usa le forme del rock come linguaggio, come tramite, non un ragazzo che fa il musicista per esprimersi nel linguaggio della propria tribù generazionale, culturale ed emotiva e che quindi diventa musicista rock.
Il cambio di prospettiva è copernicano, è il cambio di prospettiva del rock da espressione ad arte, che in quanto tale parla ai posteri come ai contemporanei e necessita di disciplina (parola chiave per la musica di Fripp) e struttura.

Durante il Lockdown Robert Fripp, e sua moglie, la cantante Toyah Willcox, hanno inziato a pubblicare sul profilo Facebook una serie di video “Sunday Lunch” dove quasi in ogni fine settimana interpretano e condividono una cover. Potete trovare interpretazioni di canzoni di Ramones, Nirvana, David Bowie, Metallica, Billy Idol, The Rolling Stones, Judas Priest, The Prodigy, Guns N’ Roses, Alice Cooper e molti altri attraverso il canale YouTube di Willcox. Nelle ultime settimane, hanno suonato “Rockin’ In The Free World” di Neil Young, “Bullet With Butterfly Wings” degli Smashing Pumpkins e “I Predict A Riot” dei Kaiser Chiefs, Red Hot Chili Peppers ecc.

Tenere alto lo spirito ma anche commentare l’attualità, questo il segreto del successo del “Sunday Lunch”

La pandemia ha scardinato la maggior parte delle nostre certezze e molti musicisti hanno ricercato e scoperto nuove modalità di utilizzare il loro genio. Tra loro troviamo Robert Fripp e consorte Toyah Wilcox, che per mezzo della rubrica settimanale “Sunday Lunch” sono entrati nel cuore di migliaia di persone costrette a casa dal lockdown proponendo stravaganti video con reinterpretazioni (e travestimenti) di classici del rock.

“In questo particolare momento gli artisti hanno la responsabilità mantenere alto lo spirito della gente. È una tradizione culturale molto inglese. In parole povere, quando in Inghilterra le cose si mettono davvero male, quello che si fa è iniziare a ridere e fare cose stupide”
Robert Fripp

Fonte: web Factorymedia

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