L’ordine mondiale ed il vero nemico della Russia.
L’ordine mondiale ed il vero nemico della Russia.
I russi hanno alcune lacune evidenti che sono la trascuratezza nella manutenzione dei mezzi e la disorganizzazione della logistica. In Ucraina queste carenze si evidenziano e sono condivise dalle forze armate. La logistica non funziona, la manutenzione dei mezzi non funziona, l’addestramento dei soldati è limitato ed insufficiente. Ecco il perché la Russia debba ricorrere a militari ceceni, siriani e a mercenari. Nello stesso tempo, la Russia, messa in difficoltà sul piano convenzionale, si trova costretta a tirare fuori temi come l’uso delle testate nucleari. Putin continua a considerare l’intervento in Ucraina un fatto interno alla Russia, non una guerra internazionale, infatti, responsabile dell’intelligence era e rimane la V divisione della FSB, cioè il servizio di intelligence interno. Ma chi è che costituisce una minaccia per la Russia? Considerando il ruolo della Cina vediamo che si sta espandendo in Asia centrale, verso il mar Caspio, e contesta la politica russa nell’Artico. Il grande gasdotto che dal Turkmenistan arriva in Cina è strategico per il futuro globale della Cina. Ciò aiuta a comprendere l’atteggiamento ambiguo della Cina che, approfittando della guerra, sta facendo man bassa delle industrie russe. Fallito il tentativo di un’integrazione Russia, Ue, NATO, l’Unione Europea non ha alcuna autonomia strategica e nessuna capacità di deterrenza». I rapporti di forza tra Occidente e Mosca, dopo la caduta del muro, si sono completamente rovesciati. Prima era l’Occidente in debolezza convenzionale mentre attualmente i rapporti di forza si sono invertiti e il caso ucraino lo dimostra. Oggi il bipolarismo non è tra la Russia e il blocco occidentale, peraltro estremamente più potente, economicamente, demograficamente, militarmente e tecnologicamente della Russia, bensì tra gli Stati Uniti e la Cina. È questo il nuovo confronto che sta determinando un nuovo ordine mondiale, una nuova guerra fredda, le cui caratteristiche sono molto differenti da quelle precedenti. Prima il problema era contenere militarmente l’Unione Sovietica, in attesa che la maggiore efficacia del capitalismo occidentale la erodesse economicamente dall’interno. Cosa che è di fatto avvenuta. Con la Cina, che economicamente è fortissima, si deve invece puntare sulla guerra economica, tecnologica e, solo marginalmente, militare, nonché sulla deterrenza nucleare. Attualmente la Cina ha in atto un forte potenziamento nucleare. Nel 2030 avrà 1000 testate nucleari, rispetto alle 350 testate attuali, molte delle quali strategiche, e cioè in grado di raggiungere il suolo americano. È per questo motivo che gli Stati Uniti, già con il presidente premio Nobel per la Pace Barack Obama, hanno rilanciato un consistente programma di riarmo nucleare. Negli Stati Uniti e’ stata costituita l’agenzia sul commercio e la tecnologia che svolge analisi di intelligence molto accurate, effettuate su fonti aperte, su informazioni industriali, sullo spionaggio delle capacità tecnologiche della Cina, per verificare dove la Cina è arretrata, dove ha bisogno di tecnologie occidentali. Le analisi di intelligence tecnologica sono essenziali nel confronto USA-Cina che determinera’ il nuovo ordine mondiale e sarà funzionale anche nella definizione delle sanzioni economico-finanziarie. La loro efficacia va valutata in un contesto globale degli altri strumenti adottati dagli stati, che vanno dagli aiuti militari, di intelligence, dell’info-war, della cyber-war, agli aiuti politici, nei confronti dello stato in guerra con lo stato bersaglio delle sanzioni. Bisogna analizzare, pertanto, l’intero pacchetto. Inoltre le sanzioni non sono flessibili, nel senso che non si può programmare una successione di fasi con l’eliminazione progressiva di porzioni di sanzioni, anche perché esse comportano costi diversi per i differenti paesi alleati e, all’interno di ciascuno, fra le varie industrie e settori economici coinvolti.
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