Borago Officinalis

Borago Officinalis

Il nome deriva dal latino borra (tessuto di lana ruvida), per la peluria che ricopre le foglie. Altri lo fanno derivare dall’arabo abu araq (= padre del sudore), attraverso il latino medievale borrago, forse per le proprietà sudorifere della pianta. È una pianta erbacea annuale, che può raggiungere l’altezza di 60 cm.

Ha foglie ovali ellittiche, picciolate, che presentano una ruvida peluria, verdi-scure, raccolte a rosetta basale, lunghe 10–15 cm e poi di minori dimensioni sullo stelo. I fiori, di breve durata, presentano cinque petali, disposti a stella, di colore blu-viola, al centro sono visibili le antere derivanti dall’unione dei 5 stami. Sono raccolti in infiorescenze sommitali, penduli in piena fioritura; hanno lunghi pedicelli. I frutti sono degli acheni che contengono al loro interno diversi semi di piccole dimensioni; i semi sono dotati di elaiosomi, particolari appendici contenenti sostanze nutritive appetibili alle formiche, che ne facilitano la disseminazione (mirmecoria).

La borragine offre molto di più!

Gli usi in cucina della borragine sono davvero molti. Pensate che sia solo un’erba per tisane e infusi? Il suo sapore ricorda quello del cetriolo ed è l’ingrediente perfetto per la preparazione di ripieni per pasta fresca, torte salate e frittate. Fa parte delle piante erbacee e appartiene alla famiglia delle boracinaceae. Ha origini orientali ma oggi è coltivata in tutte le zone temperate del mondo. Ha foglie ovali e fiori blu che presentano 5 petali disposti a forma di stella. In cucina si utilizzano le foglie (cotte) e i fiori, ed è possibile coltivarla ma si trova anche la borragine selvatica. I suoi odori e i suoi aromi sono perfetti per realizzare pietanze ma anche bevande.Ma non solo, la borragine è molto gustosa insieme a formaggi, minestroni, zuppe di verdure e vellutate. Date un’occhiata alle idee raccolte di seguito, troverete anche qualche consiglio su come abbinare questa erba spontanea ai secondi piatti di carne e pesce. Scoprite tutto su come si cucina la borragine!

Come si usa la borragine in cucina

Il suo nome scientifico è borrago officinalis ed è una pianta erbacea annuale che ha moltissimi impieghi in gastronomia, soprattutto in Liguria e nel genovese, ma anche in molti piatti della cucina regionale della Campania. La borragine o borrago si usa in cucina per la preparazione di risotti, frittate e minestre e come base per il ripieno di pasta fresca e torte salate.Potete raccoglierla in natura, scegliere di coltivarla nell’orto come si fa per le erbe aromatiche (rosmarino, origano, timo, finocchio selvatico) oppure acquistarla. Come tutte le erbe spontanee, la versione selvatica ha un gusto più intenso mentre quella addomesticata risulta più delicata.Le parti commestibili di questa pianta erbacea sono le foglie e i fiori che si consumano cotti in vari modi: potete bollire le foglie, stufarle in padella con l’aglio oppure cuocerle al vapore; i fiori di colore indaco vivace, invece, potete consumarli fritti in pastelle dolci e frittelle, o usarli per guarnire dessert. Essendo fiori edibili, una volta puliti, piccole quantità possono essere usate per fare delle decorazioni, anche di primi o secondi piatti a base di carne e di pesce.Cercate un’idea carina per servire i cocktail? Sistemate nel contenitore del ghiaccio un fiore in ciascun alloggio, ricoprite d’acqua e ponete in freezer per circa 3 ore.
Un’altra idea per consumare i fiori è usarli nelle tisane. Raccoglieteli e fateli essiccare su un setaccio, conservateli in barattoli di vetro e aggiungeteli nelle vostre tisane preferite.Potete usare fiori e germogli non secchi invece per preparare l’aceto colorato. Mettete in infusione 100 g di fiori in 200 ml di aceto di vino bianco per un paio di giorni. Se avete notato una leggera peluria sugli steli della pianta e sulle foglie non preoccupatevi. Una volta cotta la pianta perde del tutto questa caratteristica. Le foglie crude infatti, sono troppo rugose e dure per essere consumate crude.Infine, anche i semi di questa pianta possono essere impiegati per ottenere un olio vegetale, tramite spremitura a freddo.

Factorymedia fonte:web

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